mercoledì 19 settembre 2012

Viaggi, Roma.

Qualche settimana fa sono tornata a Roma con delle amiche. Una breve vacanza, meglio chiamarla fuga, per staccare un po' da tutto e tutti prima che ricominciasse la solita routine scuola-casa-casa-scuola.
Ad essere proprio sincera, e qui penso che molti non si troveranno d'accordo con me, Roma non mi fa impazzire. Non fraintendetemi, è una bellissima città, ma diciamo che non fa per me... Non mi ha rapito il cuore, ecco. 
Prima di tutto perchè è troppo caotica, frenetica ed a me la fretta non mi piace per niente. Piena di traffico, super affollata, tra il suono dei clacson e le urla della gente, non si può mai camminare davvero tranquilli. Non si può neanche andare in bici (cioé, si potrebbe, ma sarebbe una vera impresa!) ed io adoro le città dove invece é possibile girare con le biciclette, fanno tanto anni '20, non chiedetemi perché :) 
E' pur vero però che ovunque ti giri, vieni colpito da una bellezza immensa: chiese e mausolei, palazzi antichi e rovine, si affiancano agli edifici ed alle strade più moderne.
Roma è davvero culla della storia; ha il potere di farti sentire quasi fuori dal tempo, quelle dimostrazioni di potere e maestosità ti fanno sentire piccolo e fragile e nello stesso tempo ti rendono orgoglioso di appartenere ad un popolo che tanto ha saputo regalare alla storia. 
Guardare il tramonto dall'alto di Piazza di Spagna o poter ammirare il Tevere di notte, così come l'imponente sacralità del Vaticano, mi hanno lasciato una sensazione di melanconia quasi, una sorta di nostalgica tristezza per epoche mai vissute e sempre e solo sognate. 
Penso che poche città possano considerarsi delle meraviglie e Roma, nonostante tutte le sue contraddizioni ed incrongruenze, è decisamente una di queste.




Peccato, però, non aver mantenuto la grandiosità dei nostri antenati; non abbiamo imparato proprio niente da loro.

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