venerdì 6 settembre 2013

Fallimento del project!

Aggiornamento per il Project Ten Books: sono rimasta indietro, ovviamente. Il motivo è che, nonostante tutti i buoni propositi, ho comprato e letto altri libri, che erano al di fuori del project; tra l'altro nel mezzo ci sono stati un viaggio ed un concerto ed il tempo dedicato alla lettura è stato, mio malgrado, piuttosto trascurato. Spero di riuscire a recuperare quanto prima... E credo anche che gli eventuali project futuri debbano essere quanto meno Project One Hundred Books per me! Non sono proprio capace di non comprare libri e, sapete com'è, la libreria è il posto dove spendo più volentieri del tempo (se non si fosse capito!).
Allora, tra i libri che mi ero proposta di leggere e che ho effettivamente letto, ci sono Cuore di Cane di Bulgakov. Io ho l'edizione della Newton Compton (sì quella a 0,99, chiedo venia) e devo dire che è stata una lettura abbastanza veloce, poco più di un centinaio di pagine.


Era il primo racconto di Bulgakov per me e sono rimasta abbastanza spiazzata, più che altro per la materia della narrazione: Pallino, un cane randagio nella Russia della rivoluzione, viene trasformato in un essere umano. Questa è, diciamo, la base. Sinceramente, mi sarei aspettata più una antropomorfizzazione figurativa dell'animale, mentre Bulgakov si lancia in una visionaria descrizione dell'operazione che rende realmente il povero animale un uomo. Ovviamente ciò che salta all'occhio è il confronto uomo/animale: quanto gli esseri umani possano essere delle bestie, primitivi nei loro modi di fare e di pensare, soprattutto, il tutto farcito con chiari rimandi alla situazione politica russa, sicuramente non rosea, del primo Novecento.
Davvero un bel racconto, mi ha lasciata molto sorpresa, piacevolmente sorpresa, direi!

L'altro libro del project che ho letto è Cronaca di una morte annunciata, di Màrquez. 


Anche qui, era il primo libro di questo autore e... Beh, non ho ancora ben capito se mi sia piaciuto o meno! La storia in sé non mi ha fatto impazzire, ma devo dire che la scrittura di Màrquez è molto piacevole, c'è una grande attenzione per i dettagli, che rende il tutto ancora più realistico, e la narrazione è fluida e veloce. Sicuramente dovrò leggere altro per farmi un'idea migliore sull'autore. Anzi, se avete consigli sono ben accetti! :)

Infine, c'è il libro che esula dal project ed è Fai bei sogni di Massimo Gramellini. Ne avevo sentito molto parlare sia su Internet che in televisione, dove avevo anche visto un'intervista a Gramellini fatta da Invasioni Barbariche, ed il libro mi aveva molto incuriosita.


Il libro è autobiografico e narra del percorso di crescita dell'autore, come nel corso della sua vita egli abbia imparato ad affrontare la perdita della madre, morta quando era ancora un bambino.
E' un buon libro, scritto molto bene, anche qui la narrazione è diretta e veloce, Gramellini non cerca parole auliche per descrivere i propri sentimenti, ma lo fa anzi con una semplicità quasi disarmante: si spoglia di qualsiasi corazza e mette a nudo parte della propria anima, la parte più intima forse, in una sorta di cura della spirito, una purificazione che lo porterà al perdono e ad amare di nuovo. Sarò sincera e vi dirò che mi ha commossa in alcuni punti, sicuramente fa riflettere su noi stessi: le nostre scelte, i rapporti che abbiamo con i nostri cari, soprattutto, e su come spesso sia difficile lasciarsi il passato alle spalle ed iniziare una nuova vita, avendo piena consapevolezza di ciò che è stato ed una pura speranza per ciò che sarà.
Ve lo consiglio vivamente :)

Bene, questi erano gli ultimi libri letti. Per ora, sto ovviamente leggendo altro e tra i work in progress abbiamo: La signora delle camelie, un classico oserei dire 'rosa' di Dumas (figlio), che sinceramente non mi sta facendo impazzire più di tanto; L'abitudine di amare del premio Nobel Doris Lessing: si tratta di una raccolta di racconti, il cui filo conduttore è appunto l'amore ed il complicato rapporto che si viene a creare tra l'amante e l'oggetto amato (alcuni racconti più carini di altri, ma staremo a vedere); infine, sto leggendo anche La biblioteca dei morti di Gleen Cooper, che non c'entra praticamente nulla con gli altri due ma cercavo qualcosa sulla falsa riga di Dan Brown (lo so, lo so, autore spinoso) e mi hanno consigliato questo... E, sinceramente, devo ancora capirne il perchè! 


venerdì 23 agosto 2013

Viaggi, Germania.

Salve! Questa volta vi parlo del mio ultimo viaggio, che ha portato me ed il mio ragazzo in Germania.
Ad essere sinceri volevamo andare a Dublino, per lui sarebbe stata la prima volta ed io avrei sinceramente amato tornarci ma, per dirla tutta, costava un po' troppo! Allora abbiamo optato per un vero e proprio viaggio on the road nelle terre germaniche: macchina carica, dieci giorni tutti per noi e tanti, tanti chilometri! Ma almeno così abbiamo potuto visitare più città!
Prima tappa: Monaco! Che dire? Se vi piacciono le tradizioni, gli spazi verdi e la tranquillità, allora la Baviera fa per voi! Non a caso, io me ne sono davvero innamorata! Distese di campi e piccoli villaggi, mucche in ogni dove ed un'aria fresca che, vi assicuro, è deliziosa. Monaco di Baviera, nonostante il suo essere una città turistica, è molto tranquilla: c'è la piazza del municipio (Neues Rathaus), con una torre meravigliosa e famosa per il suo orologio, che contiene uno dei carillon più grandi al mondo, il quale offre uno spettacolino molto carino alle undici in punto del mattino e tutti, bavaresi e turisti rimangono con il naso all'insù!



Ovviamente oltre la parte storica con le tantissime chiese da visitare, c'è tutta una lunga zona pedonale piena di negozi e il 'Viktualienmarkt', una piazzetta piena di chiostri dove poter mangiare piatti tipici e rilassarsi.
Dopo Monaco, la nostra tappa successiva è stata Francoforte: città multiculturale e soprattutto uno dei centri dell'economia europea, ovunque potete trovare un'infinità di colletti bianchi! ;) Sinceramente preferisco di meno le città così 'burocratiche', mi sembrano fredde.. Ma ciò non toglie che anche Francoforte offra molti scorci interessanti da visitare; molto bello anche l'MMK,  Museo di Arte Moderna, dov'era allestita una mostra di Franz West ed esposte opere di grandi artisti come De Chirico, Warhol e Lichtenstein.



Sì, quella è la mia faccia soddisfatta di fronte a De Chirico. Scusate, ma dovevo postarla!

Dopo di che, ci siamo spostati verso Duisburg, che è il più grande porto fluviale europeo e sono rimasta basita nel vedere il Landshaftpark, una vecchia area industriale del primo dopoguerra, ormai inattiva, resa un vero e proprio parco: la sera i vecchi macchinari sono magicamente illuminati da luci colorate e gli spazi sono stati riutilizzati per ottenere cinema all'aperto e punti dove poter praticare sport come l'arrampicata o scuba diving, ci si svolgono persino dei concerti! Per darvi un'idea migliore vi posto foto, che però NON sono mie:


Il Landshaftpark di giorno. Fa già abbastanza impressione così, con la luce è anche possibile salire su gran parte delle strutture. 


Il Landshaftpark di notte. Sembra quasi di essere catapultati in una realtà distopica. Vale davvero la pena farci un salto!

Infine, l'ultima tappa del viaggio è stata Vienna, nella quale ero già stata anni fa ma che è sempre un piacere visitare. Si tratta di una di quelle città signorili, nelle quali si può davvero respirare la storia e la grandezza di quello che è stato l'impero asburgico. Solo volendo visitare i musei viennesi, non basterebbe una settimana di soggiorno! Noi siamo stati fortunati perché abbiamo visto la mostra su Klimt e Schiele al Leopold Museum, nella zona del Quartier, dove si trovano buona parte dei musei più importanti. Una mostra da togliere il respiro, inutile dirlo.




Insomma, dieci giorni tra Germania ed Austria certamente non bastano, ma sono abbastanza per far crescere la voglia di tornare. Soprattutto, sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla Germania, sinceramente non mi aspettavo mi sarebbe piaciuta così tanto, ma è davvero un Paese da scoprire (io poi che sono una maniaca dell'ordine e dell'organizzazione, non potevo non amare un Paese così ben organizzato e civilizzato!).
Se mai vi doveste trovare indecisi sulla meta del vostro prossimo viaggio, questi due Paesi hanno davvero molto da offrire e potrebbero fare al caso vostro!

sabato 3 agosto 2013

Roger Waters, The Wall Live Tour!

Sabato scorso ero a Roma, allo Stadio Olimpico, con oltre 50 mila persone, tutte lì per un unico, irripetibile evento: Roger Waters ed il suo The Wall Live Tour (chi non sa di cosa io stia parlando, si fustighi e si auto-elimini dalla faccia della Terra, per favore).
Storico album dei Pink Floyd uscito nel 1979, che Waters (ex-bassista e cantante del gruppo) ripropone in giro per il mondo con un concerto che di concerto ha poco e che in realtà è un vero e proprio spettacolo. Fuochi d'artificio, scenografie grandiose, immagini e oggetti volanti e colpi di scena di ogni tipo; il tutto mentre Waters, dall'alto dei suoi quasi 70 anni, corre da una parte all'altra del palco con un'energia strepitosa. 
La cosa che sinceramente ho apprezzato di più è stata l'assoluta puntualità di Waters nell'inziare il concerto: sul biglietto c'era scritto 21.15 ed alle 21.15 in punto si sono spente le luci e sono esplosi i fuochi d'artificio, mentre tra le urla isteriche della folla partivano le note di In The Flesh e Roger Waters saliva sul palco in tutta la sua magnificenza. La scaletta è stata quella dell'album in tutto e per tutto, presentata grazie anche all'aiuto di effetti speciali, come il famoso maiale volante dei Pink Floyd o pupazzi sospesi in aria; bellissimi i filmati e le immagini che scorrevano sugli schermi, in particolare le foto delle vittime della guerra, uno dei temi principali del concerto, insieme al consumismo, al degrado della società e soprattutto dei ranghi più alti che dovrebbero guidarci.


Questo è un video non mio dell'inizio del concerto, trovate il resto su YouTube. 
Vedere tutto questo dal vivo lascia davvero senza fiato, lacrime e brividi tutto il tempo e la consapevolezza di star assistendo ad un pezzo di storia è indescrivibile. E' stata un'emozione unica poter vedere Roger Waters dal vivo, come direbbero loro "life changing"!

giovedì 25 luglio 2013

Paula, 5/5

Secondo libro del Project Ten Books finito, ormai già da qualche settimana, ma solo ora riesco a dirvene qualcosa!



Paula, di Isabel Allende. Che dire? 350 strazianti pagine. Una lettera ad una figlia morente che diventa, poco a poco, la storia di una vita, la biografia della scrittrice. 
Trasuda, da queste pagine, tutto il dolore di una madre che deve staccarsi dalla propria figlia troppo presto, tutta la sofferenza e, nello stesso tempo, ci viene fornito il ritratto di una donna minuta ma forte, uno spirito libero, tenace, passionale, quale è l'Allende. Una donna che nella sua vita ha attraversato moltissime prove, dalla perdita di parenti ed amici all'esilio, senza mai dimenticarsi delle proprie origini e degli spiriti a lei vicini, passando infine per un'ultima, tremenda prova, la morte e la vita che si uniscono per un crudele gioco del destino. 
Era il mio primo libro di Isabel Allende e sono rimasta stupita, non solo dalla sua bravura, scrittura semplice e pulita, scorrevole ed ugualmente evocativa, ma anche e soprattutto dalla sua forza e dalla sua personalità che, almeno a tratti, emergono da questo libro. 
Un racconto che parte dalle origini, una confessione sincera e sentita, tragica. Non esattamente un libro 'da mare', ma ve lo consiglio vivamente. Semplicemente bellissimo.

Sono a buon punto del terzo libro del Project Ten Books, ma tra varie cose vado molto a rilento; speriamo di riuscire a terminare tutto in tempo! :)

mercoledì 10 luglio 2013

E non disse nemmeno una parola, 4/5

Udite, udite! Primo libro del project ten books terminato! Per iniziare ho scelto "E non disse nemmeno una parola" di Heinrich Böll.
Böll è stato uno dei maggiori scrittori nella letteratura tedesca del secolo scorso ed uno dei massimi esponenti della Trümmerliteratur ("letteratura delle macerie"), che si sviluppò in particolar modo in Germania nel secondo dopo guerra e che si propose di descrivere la tragica realtà della ricostruzione.


Il libro descrive la storia di una giovane coppia, Fred e Käte Bogner, sposati ormai da quindici anni, che stanno però vivendo un periodo complicato: da mesi, infatti, Fred ha lasciato la moglie ed i tre figli, vivendo da amici e chiedendo soldi in prestito, perchè incapace di sopportare la povertà e l'angusta stanza nella quale la sua famiglia è costretta a vivere. Ancora profondamente innamorati, però, i due continuano a vedersi saltuariamente in squallide camere d'albergo, almeno fino a quando Käte scopre di essere nuovamente incinta e così, dopo un lungo colloquio notturno, Fred decide di far ritorno a casa.
La storia viene raccontata da entrambi i protagonisti in prima persona, facendoci così scoprire i loro pensieri e sentimenti più intimi, sullo sfondo di una Germania distrutta, resa ad un cumulo di macerie, ingabbiata tra le forze politiche cattoliche e quelle di un comunismo emergente che sembrano controllare la vita dei cittadini.
Fred è il prodotto di tale periodo storico: dopo aver partecipato alla guerra, torna psicologicamente distrutto dalla propria famiglia, incapace di riprendere la vita normale e di provare emozioni, se non indiferrenza ed odio nei confronti della società, tanto da disprezzare chiunque sia 'pulito', preferendo invece dedicarsi all'alcol e al gioco. 
Anche Käte è profondamente influenzata dalla realtà storica nella quale è immersa: distrutta dalla povertà, con un'insana paura del piacere e dell'amore, disprezza come Fred i rappresentanti benestanti della borghesia cattolica, arrivando a chiedere l'assoluzione dai suoi peccati come fosse una punizione corporale.
Böll rappresenta con straordinaria bravura, come sempre del resto, la tragica realtà di questi due individui, che diventano il simbolo della condizione dell'uomo nel secondo dopo guerra, riscoprendo alcuni valori fondamentali, quali l'amore, la fede ed la sacralità della vita.
Vivamente consigliato.

lunedì 8 luglio 2013

Project Ten Books

Ebbene sì, dopo una lunga ed imperdonabile assenza, sono tornata ad occuparmi del blog. Motivo della mia sparizione è stato l'esame di Stato che, finalmente, ho terminato quindi, miei cari, la sottoscritta è una neo diplomata fresca fresca. Il che, direte voi, dovrebbe rendermi felice e pimpante, invece l'unica cosa alla quale riesco a pensare è: che diavolo ne faccio della mia vita ora? I dilemmi amletici, proprio. 
Ma tralasciamo pure il mio rimuginare perenne, sto cercando di godermi l'estate ed estate, per me, significa potermi spalmare al sole sommersa da tutti i libri che non sono riuscita a leggere durante l'inverno, causa (anche) la scuola. E, udite udite, ho deciso di organizzare anche io il mio Project Ten Books! Ovviamente, una nerd come me non poteva non partecipare ad una cosa del genere!
Cos'è il Project Ten Books, chiedete? Beh, si tratta di una sorta di iniziativa che si è diffusa su Internet e consiste nello scegliere dieci libri a caso che vi proponete di leggere in un lasso di tempo da voi scelto. Scopo principale di tale progetto è quello, almeno da ciò che ho letto su Internet, di non comprare continuamente libri, smaltendo la mole che si ha in casa e, ovviamente, condividere magari con gli altri bookworms le proprie letture ed impressioni. 
Ora, non so voi, ma io vengo spesso presa da un bisogno compulsivo di comprare libri, i quali sovente finiscono nella mia libreria e lì rimangono per tempi indefiniti, mentre (giustamente) continuo a comprarne altri. Ecco, per cercare di porre fine a questo circolo vizioso, ho pensato che il Project Ten Books potesse essermi utile. 
Questo progetto verrà portato avanti, diciamo, tra Luglio ed Agosto (anche se qualcosa mi dice che non ce la farò mai!) ed i libri scelti, totalmente a caso, sono:

  • 1984 - George Orwell
  • E non disse nemmeno una parola - Heinrich Böll
  • Cuore di cane - Michail Bulgakov 
  • Narciso e Boccadoro - Hermann Hesse
  • Tenera è la notte - F. S. Fitzgerald
  • Barnum - Alessandro Baricco
  • L'abitudine di amare - Doris Lessing
  • Cronaca di una morte annunciata - G. Garcìa Màrquez
  • Paula - Isabel Allende
  • L'insostenibile leggerezza dell'essere - Milan Kundera   
Bene, questi sono i dieci libri che ho scelto. Un'estate abbastanza leggera, no? Speriamo solo di farcela! 
Ovviamente, se avete già letto questi titoli ed avete opinioni o consigli a riguardo, dite pure! Sono curiosa di sapere il vostro parere!

domenica 16 giugno 2013

J.D. Salinger, il documentario

Che all'America piaccia strafare in fatto di cinema è cosa ben nota, fosse anche solo per tutti quei film ripetitivi e lame, così uguali tra loro, che negli ultimi dieci anni sono stati prodotti; ed ora l'ennessima riprova: pare infatti che a Settembre uscirà negli Stati Uniti un documentario su J.D. Salinger, autore del celeberrimo Il giovane Holden, Nine Stories e Franny e Zooey, nonchè di altri racconti purtroppo meno conosciuti (io personalmente mi sono avvicinata ai suoi scritti solo nell'ultimo periodo, purtroppo). Questo il trailer del documentario:


Sarò sincera, questo trailer non mi ispira per niente, più che un documentario sembra un thriller... Una delle solite americanate, insomma. Certo è che la figura di Salinger è forse una delle più controverse dell'ultimo secolo: segnato dall'esperienza della guerra, che fece in prima persona sul fronte (dove, tra l'altro, pare abbia fatto la conoscenza di Hemingway, impegnato come corrispondente di guerra), dopo aver pubblicato The Catcher in the Rye (Il giovane Holden, in italiano) si ritirò gradualmente a vita privata, isolandosi dalla famiglia e dagli amici, costringendo anche la moglie ad una vita quasi invisibile. Molti strani ed inquietanti anneddoti sono raccontati in Dream Catcher: A Memoir, una autobiografia di Salinger pubblicata dalla figlia, che però venne definita dal fratello di quest'ultima poco attendibile. In essa pare venga sfaldato il mito dello scrittore più famoso d'America, mettendo in mostra il lato più cupo e dominante del carattere di Salinger, che sembrava soffrire di disturbo post-traumatico da stress a causa della guerra e sembrava essere interessato nella 'medicina alternativa' e nelle filosofie orientali. 
Che siano veri o meno, alcuni episodi mettono sicuramente in luce un animo sensibile e profondamente segnato dalla vita, che probabilmente riuscì a trovare uno sfogo anche grazie alla scrittura, alla quale Salinger è rimasto fedele fino alla fine: pare infatti che, nonostante il suo ritiro dalla vita pubblica ed il rifiuto a pubblicare qualsiasi tipo di lavoro, abbia continuato a scrivere e scrivere, tanto da finire altri romanzi. 
Speriamo solo che questo documentario non sia un'altra scusa per far soldi, ma che possa davvero offrire informazioni sulla vita e le opere di Salinger, uno dei maggiori scrittori contemporanei, dal quale ancora oggi centinaia di ragazzi traggono ispirazione. Chi sa, possiamo solo aspettare (e sperare) per ora...

giovedì 13 giugno 2013

La prima cosa bella, 5/5

Con un po' di ritardo, ma finalmente ho visto anche io La prima cosa bella, film di Paolo Virzì del 2010.
Dal trailer non mi aveva entusiasmata più di tanto, ma devo dire che è molto carino!
La trama è abbastanza semplice: ambientato a Livorno, città del regista, nel 1971 una giovane madre viene eletta 'mamma più bella' in un anonimo concorso di bellezza. Questo evento segna l'inizio dei guai per la giovane Anna ed i suoi due figli; come in una sorta di domino, a poco a poco, tutto si complica: il suo matrimonio fallisce, la vita di madre e figli diventa un vero e proprio girovagare in cerca di un posto sicuro in cui stare, quasi una vita bohémien nell'Italia dei primi anni '70, con litigi, amori, simpatie, dispetti, problemi ed eventi tragicomici che si susseguono fino ai giorni nostri.
La storia è infatti presentata anche per mezzo di continui flashback, che personalmente ho trovato essere la parte più interessante, un continuo ritorno al passato, visto attraverso gli occhi dei due figli ormai adulti di Anna, Valeria e Bruno, quest'ultimo rimasto quasi traumatizzato dal tipo di vita condotto con la madre quando era bambino, perennemente imbronciato e depresso e timido a tal punto da sentirsi sempre a disagio.


Film molto bello, ben fatto nelle riprese e nei dialoghi ed anche il cast mi è piaciuto molto, un insieme di grandi attori italiani che hanno saputo rappresentare al meglio i personaggi. La scoperta di questo film, almeno per me, è stata proprio Micaela Ramazzotti, che interpreta Anna da giovane.


Ha saputo dare vita ad un personaggio fragile e complesso, una donna semplice, ma di una bellezza straordinaria, volubile, ma anche una mamma piena di amore e devozione per i proprio figli, che fa di tutto per far vivere loro una vita serena, nonostante tutto.
Un film davvero bello, mi è piaciuto molto! Ve lo consiglio vivamente :)

mercoledì 12 giugno 2013

Viaggi... un piccolo scorcio di casa.

Qualche giorno fa mi sono concessa un piccolo stacco ed ho visitato un po' della mia terra. A volte sentiamo la necessità di evadere, scappare e vedere il mondo.. ma cosa e quanto effettivamente sappiamo dei nostri luoghi d'origine? Io vengo da una piccola cittadina che si affaccia sulla costa adriatica e, poco alla volta, sto scoprendo sempre più le meraviglie che l'Abruzzo offre ed ogni volta rimango piacevolmente sorpresa.
Quindi, ho deciso di andare un po' in giro...

 L'abbazia di S. Giovanni in Venere, Fossacesia.
Nonostante l'imponenza della struttura, la chiesa è molto semplice e la sua posizione offre una splendida veduta della costa da Fossacesia a Vasto.
 
 Ma la cosa più bella dell'abbazia è, a mio avviso, il chiostro presente al suo interno. 
Avrete la sensazione di entrare in un mondo a parte, silenzio e quiete vi accoglieranno... insieme al gatto dell'abbazia ;)

 Dopo l'abbazia ho visitato il cimitero inglese. Ce ne sono un paio nella zona, tutti molto belli.
L'atmosfera è toccante e lieve; vale la pena fare una visita.


Ed infine la 'costa dei trabocchi', che si estende da Ortona a Termoli. 
Mare, sole e spiagge che, a quanto pare, hanno fatto innamorare anche D'Annunzio (che affarone, eh).

Le ultime due foto le ho scattate con il cellulare per Instagram, quindi la qualità non è delle migliori.

A volte non serve andare troppo lontano per scoprire delle piccole meraviglie, basta solo un po' di curiosità!

domenica 9 giugno 2013

Le Beatrici, 4/5



Okay, confesso: non avevo mai letto nulla di Stefano Benni. Ne ho sentito molto parlare e quasi sempre in positivo, ma non mi ero mai soffermata a sfogliare un suo libro. L'altro giorno, però, ero in libreria e ad essere sincera mi è piaciuta subito la copertina, motivo per cui ho deciso di prendere il libro.
Fortunatamente si è rivelata la scelta giusta: Le Beatrici di Stefano Benni è una lettura intrigante e divertente, veloce, che lascia un sorriso sulle labbra ed anche qualche riflessione dentro.
Si tratta di otto monologhi tutti al femminile (monologhi che sono stati anche rappresentati a teatro): una suora assatanata, una donna ansiosa e una donna in carriera, una vecchia bisbetica e una vecchia sognante, una giovane irrequieta, un'adolescente crudele e una donna-lupo. 
Con ironia ed uno stile semplice e a tratti tagliente, Benni ci trascina nell'universo femminile tra invettive, vaneggiamenti, sogni, ricordi e sproliloqui, senza ovviamente dimenticare qualche pungente critica al governo, che non guasta mai. 
Un libro davvero carino. Consigliato.

domenica 28 aprile 2013

Lettere a Milena, 5/5

Ritorno a questo blog ormai dimenticato e vi chiedo venia per l'assenza, ma troppo spesso l'ispirazione manca. Negli ultimi mesi ho un po' abbandonato la scrittura o, per meglio dire, lei ha abbandonato me; ma voglio riprendere e come primo aggiornamento vorrei parlarvi di uno degli ultimi libri che ho letto (perchè la lettura, quella, non mi abbandona mai): Lettere a Milena, di Kafka.


Edito per la Oscar Mondadori, si tratta di 225 struggenti pagine nelle quali viene riportato il carteggio tra Franz Kafka e Milena Pollak, giovane traduttrice ceca della quale Kafka si innamorò perdutamente.
Interessanti sono anche le lettere, che troviamo a fine volume, che la stessa Milena inviò a Max Brod, amico e confidente dello scrittore.
Forse più di tutti i romanzi ed i racconti, queste lettere racchiudono la vera essenza dell'animo di Kafka: un animo fragile, sensibile e profondamente dilaniato dall'angoscia, unica costante nella vita dello scrittore. In esse emergono i sentimenti più contraddittori che segnarono la vita di Franz Kafka: il suo essere ebreo e non sentirsi tale, cosa che sempre influenzerà il rapporto di Kafka con se stesso e con la società; la sua malattia fisica, che contribuì a rendere ancor più negativa la sua visione della vita e che fu sicuramente influezata ed aggravata dalla più incurabile malattia interiore dello scrittore, che potremmo tradurre come una totale incapacità di vivere, rappresentata dal suo ascetismo che non ha niente di eroico o evocativo, ma che è pura e semplice rinuncia alla vita; il mondo, infatti, rimarrà sempre un oscuro mistero per Kafka, che pur sforzandosi non riuscirà mai ad inserirsi in esso. La stessa Milena scrive di lui:

 "Tutto questo mondo è e rimane enigmatico per lui.
[...]  Egli non sarà mai sano, fintanto che avrà questa angoscia." 
Dalle lettere emerge l'amore viscerale e quasi morboso, forse anche idolatrico, che Kafka prova per Milena e che avrà un intenso picco nel breve incontro tra i due.
Di contro, nel carteggio tra la donna e Max Brod leggiamo quelli che sono i sentimenti della stessa Milena, divisa tra un profondo affetto ed una forte ammirazione per lo scrittore, che tuttavia non si risolverà mai in un amore pienamento corrisposto, anche perchè come ella scrive: 

"[...] Forse ero troppo donna per trovare la forza di assoggettarmi a una vita
che sarebbe stata, sapevo bene, la più rigorosa ascesi fino alla morte."

Ancora, molto interessante è anche l'elogio funebre scritto in onore di Franz Kafka e riportato nel libro, nel quale troviamo una sua descrizione fine ed accurata e che, personalmente, mi ha molto toccata.
Un'ottima edizione per un libro che ci aiuta a conoscere e meglio comprendere quel piccolo e magico universo che è Franz Kafka.
Vivamente consigliato.

mercoledì 2 gennaio 2013

Attese e poesie


uno strano dolore... Morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai."


Ma io ti ho avuto, ti ho vissuto.
Ho avuto le tue labbra, le tue mani sulla mia pelle, i tuoi occhi che mi guardavano e guardavano solo me. Solo me
Ti ho avuto di nascosto, al riparo dagli sguardi indiscreti degli altri;
ma non ti ho avuto come si hanno due amanti, no. 
Ti ho avuto come si hanno due anime gemelle.
Il nostro fare l’amore era abbracciarsi fino a farsi male, fino a sentire le braccia dolere per aver stretto troppo.
Il nostro fare l’amore era respirare il tuo respiro, mentre lasciavi dolci baci sul mio viso, tra i miei capelli.
Il nostro fare l’amore era sentire le tue dita che mi scoprivano, sfioravano la mia pelle, memorizzando ogni linea ed ogni solco.
Il nostro fare l’amore era rimanere in silenzio, guardandoci a lungo, le labbra increspate da un lieve sorriso.
Il nostro fare l’amore era guardare il mare, tenendoci stretti, le dita intrecciate, ai piedi del faro.
Il nostro fare l’amore era avere il pavimento sparso di libri aperti, pagine segnate e poesie sottolineate; versi che sapevano di noi, parole che profumavano di noi.
Ed ora, te ne sei andato. Hai detto che non volevi farmi soffrire e te ne sei andato.
Ed ora, cosa mi rimane? I cocci di questo cuore malato su un mucchio di canzoni, parole, ricordi, sospiri.
I cocci di questo cuore malato che tu solo hai saputo guarire.